Che cos’è e a cosa serve
La vitamina K è una vitamina liposolubile (per essere assorbita ha bisogno di grassi) che interviene principalmente nei processi di coagulazione del sangue e nella formazione della matrice ossea. Il suo nome deriva infatti da Koagulation Vitamin e i principali sintomi della sua carenza sono proprio difetti di coagulazione.
Esistono tre forme di Vitamina K:
K1, prodotta dalle piante e la principale fonte per l’uomo.
K2, sintetizzata dai batteri intestinali
K, sintetica
La vitamina K ha una vita piuttosto breve e per questo viene immagazzinata dall’organismo solo in piccole quantità; è necessario quindi un apporto costante di alimenti che la forniscano. Per fortuna è una molecola molto presente nei vegetali (ed in più è sintetizzata dalla flora batterica intestinale) quindi la sua carenza, in soggetti con alimentazione varia e sufficiente, è piuttosto rara.
Quanta ne serve
La dose raccomandata negli adulti è di circa 80 µg al giorno per i maschi e 65 µg per le femmine ma può variare a seconda delle condizioni di salute e delle eventuali terapie mediche alle quali ci si è sottoposti.
Dove si trova
La vitamina K1 si trova principalmente nei vegetali a foglia verde scuro.
Ecco alcuni cibi ad alto contenuto di Vitamina K.
Le quantità sono calcolate su 100 grammi di prodotto e sono espresse in µg.
• Bietole crude: 830 µg
• Cavolo nero cotto: 815 µg
• Semi di girasole: 770 µg
• Spinaci cotti: 540 µg
• Cicoria cruda: 295 µg
• Broccoli: 250 µg
• Pesto fresco : 190 µg
• Cavolo verza/cappuccio cotto: 105 µg
Per un elenco completo potete consultare questo database: National Nutrient Database
Che succede se non si assume una quantità sufficiente di Vitamina K
La ipovitaminosi K è, come detto sopra, piuttosto rara ma può verificarsi soprattutto in caso di assunzione prolungata di antibiotici (uccisione della flora batterica) o di farmaci anticoagulanti come il warfarin.
Il principale sintomo di carenza è il sanguinamento: una tendenza spiccata a produrre lividi, sanguinamento delle gengive, sangue nelle urine.
Che succede se si assume troppa Vitamina K
La viatmina K1 e la K2 non hanno tossicità anche se assunte a dosi elevate mentre la K3 o “menadione” può provocare anemia, iperbilirubinemia e ittero. Queste conseguenze però non sono considerate “ipervitaminosi K” ma piuttusto un effetto secondario di un composto sintetico, non naturale.
La vitamina K nel neonato
Durante la gravidanza il bambino riceve solo una piccola quantità di vitamina K quindi, allo scopo di evitare emorragie post natali, si dà al neonato, subito dopo il parto, una dose di vitamiva K. Alcuni pediatri consigliano di dare al neonato, per i primi tre mesi di vita, altre dosi supplementari di vitamina K in quanto l’intestino del lattante sarebbe carente di flora batterica e il latte materno scarso di vitamina K. Altri medici non danno questa indicazione seguendo il pensiero che la natura sa quel che fa, (non ci crea già carenti di qualcosa) e che il latte materno ha tutto il necessario per il bambino.
Disclaimer
Questa scheda fornisce informazioni che non devono prendere il posto di una consulenza medica. Ti invitiamo a parlare con il tuo medico, un nutrizionista o un dietologo per un consulto più approfondito riguardo all'uso di integratori alimentari e di ciò che può essere meglio per la tua salute generale.